domenica 28 marzo 2010

Ora anche i tulipani!

Ora anche i tulipani!






























Insieme per amare

Eravamo in 200, 300,
i nostri corpi avvolti
dai jeans, i nostri
capelli al vento,
un sorriso sulle labbra
dai nostri volti
ancora colmi di sonno
traspariva.

i nostri discorsi,
anche i più ricercati,
erano arruffati,
incredibilmente impossibilitati
a dire
ciò che ci lega maggiormente.

Non ci sono parole
sufficienti per dire
volontà, impegni,
gioia di vivere,
felicità,
ma soprattutto amore.

Eravamo in 200, 300
ma non ci siamo accorti
di esser in tanti
a parlare d'amore:
eravamo in 200, 300
ma non ci siamo accorti
che il filo
che ci univa
è
unico
universale

In fondo

«AMARE»
non è difficile.

Questa poesia è stata scritta da Rita B.
e "trasmessa" da Giorgio

venerdì 5 marzo 2010

Capo del governo e Popolo Italiano ...












Elsa Morante, probabilmente la più grande scrittrice italiana del dopoguerra, in un testo del 1° maggio 1945 intitolato "Il Capo del Governo", descrive limpidamente una dinamica che sembra avere molte affinità con quella che ci scorre tutti i giorni davanti agli occhi.


Il capo del governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Ma un popolo onesto non lo avrebbe mai posto a capo del governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per interesse morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente a causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio di italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile, e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.


Elsa morante sapeva leggere nel futuro o l'Italia è sempre la stessa?


Forse il testo riportato è una "forzatura" del testo originale della Morante, ma, purtroppo, la sostanza non cambia!

11/03/2010